Qualcuno ha scritto che la storia non si
ripete mai. Sbagliato! Questa sera la Coppa Italia entra nella bacheca del
Pescara con la stessa identica modalità nella quale i delfini avevano
conquistato lo scudetto. Protagonisti ieri e oggi “Lollo” Pietrangelo da
Cepagatti, classe ’95, professione “pararigori,” e Rogerio Rocha da Silva,
paulistano, classe 1978, professione rigorista. Come accaduto in gara 4 di
finale playoff, anche questa sera il primo si è preso il compito di parare due
rigori su tre e l’altro ha fulminato Espindola con studiata freddezza
nell’ultimo decisivo rigore della serie. Stesso tripudio, stessa gioia e nuovo
trofeo, il terzo in nove mesi, conquistato dal Pescara anche questa volta
davanti al proprio pubblico festante.
Il
bel lieto fine non deve però far pensare ad una gara facile, tutt’altro, si è
combattuto per cinquanta minuti senza mai risparmiarsi e dando vita ad una gara
aspra, equilibrata e colma di tensione.
Si pensa ad un turnover massiccio di Colini ed invece l’unico cambio rispetto al roster
mandato in campo nella semifinale è quello di Cuzzolino al posto di Borruto.
Restano così fuori dal match anche Betao, Calderolli e Nicolodi, oltre a Salas,
squalificato, e Leandro per scelta tecnica. La partenza è una vera doccia
gelata per i pescaresi che incassano la rete degli oranges
dopo appena 10” di gioco. Edgar Bertoni brucia tutti, anticipando anche
Capuozzo in uscita e realizzando la rete più veloce mai realizzata in una
finale di Coppa Italia. Tutti i piani di battaglia elaborati da mister Colini
vanno ramengo e ai biancazzurri tocca
scalare a freddo il Mortirolo. La reazione è quasi immediata ma poco fortunata,
Canal in fuga sulla banda sinistra offre un pallone invitante a Rogerio, che
batte a botta sicura ma viene rimpallato da un intervento in scivolata di un
avversario. Poco dopo è Rescia a rendersi due volte pericoloso, seguito di
nuovo da Rogerio che manda a lato di pochissimo. Anche Cuzzolino avrebbe
l’occasione giusta per pareggiare ma, al momento della conclusione a tu per tu
con Espindola, cicca clamorosamente a lato. La partita si fa sempre più
spigolosa e ne fanno le spese prima Bocao e in seguito De Oliveira, entrambi
meritevoli di ammonizione. Il Pescara, dopo aver fatto fuoco e fiamme alla
ricerca del pari, rifiata. L’Asti si limita a controllare, senza voler
rischiare nulla, e la gara perde quota fino al minuto tredicesimo quando i
biancazzurri tornano ad alzare il ritmo di gioco. Cuzzolino indirizza una botta terrificante
all’incrocio ma il portiere astigiano si esibisce in un volo plastico quanto
efficace, sventando la minaccia in angolo. Rescia, grazie ad uno stop
orientato, si libera del suo marcatore
ma al momento di concludere spara addosso ad portiere. È ancora il
numero otto nazionale argentino a
rendersi pericoloso con un diagonale velenoso ma il numero 22 respinge per
l’ennesima volta. Si va verso la conclusione del primo tempo ma prima del suono
della sirena il Pescara produce ancora una ghiottissima occasione. Grello vede e serve Cuzzolino, appostato sotto
porta, ma il giocatore pescarese, con Espindola a terra, manda clamorosamente
la palla a lato della porta. Si va così al riposo con il cruccio di non aver
trovato il gol del pari, nonostante le tante palle gol prodotte.
In
avvio di ripresa è ancora Cuzzolino in evidenza con una transizione due contro
uno mal sfruttata. Passaggio o cconclusione ? L’argentino esita di quel tanto
che permette alla difesa astigiana di rientrare ed annullare il pericolo. De
Luca viene ammonito per gioco falloso e subito dopo Canal manda a lato di
pochissimo. Al quarto minuto torna a farsi pericolosa l’Asti con una girata
velocissima di Chimanguinho ben parata di piede dall’attento Capuozzo. Ancora
un pericolo per la porta di Capuozzo, un rimpallo offre un’occasione insperata
ancora a Chimanguinho ma il numero dieci astigiano non ha il riflesso per
deviare la palla in porta. Cuzzolino si becca un giallo ma per due volte scalda
le mani di Espindola, abilissimo ancora una volta nel neutralizzare i due tiri
potentissimi. Ci prova ancora una volta Canal ma Espindola sembra insuperabile.
Il Pescara è sempre più arrembante e finalmente al 10’ il fortino dell’Asti
mostra una crepa. Mati Lara conclude dalla media distanza, Espindola respinge e
sul tap in Canal trova lo spiraglio per chiudere in rete. È il gol del
pareggio. Le fondamenta del Paolo Giovanni Paolo II vengono scosse da un urlo
possente quanto liberatorio. Il pari inverte l’inerzia della gara, Chimanguinho
commette fallo su Capuozzo in uscita e non fa niente per nascondere la sua
contrarietà nei confronti dell’arbitro, protestando veementemente. L’anconetano
Galante lo espelle. Due minuti di superiorità numerica per il Pescara ma c’è
troppa precipitazione e imprecisione nella manovra, che non riesce mai a distendersi
in un palleggio privo di errori. Niente da fare, l’Asti resiste e si torna così
a giocare in parità numerica. Leggiero spara in diagonale, Espindola para di
piede. II tempo scorre senza che il risultato si schiodi dal pareggio. Nel
finale un’occasione per parte, Rescia evita con un tocco delizioso anche il
portiere ma non riesce a trovare lo specchio della porta. I tempi regolamentari
si chiudono con una deviazione al volo di De Oliveira, che fermina però
abbondantemente a lato della porta difesa da Capuozzo.
Si
va all’over time, con entrambe le squadre molto stanche ma decise a non mollare
di un millimetro. Prima Canal e poi Japa Duarte, uno degli ex di giornata,
provano dalla distanza a sorprendere i rispettivi portieri avversari ma senza
riuscirvi. L’Asti commette un’ingenuità con un retropassaggio vietato al
portiere, Grello manda fuori. De Luca si trova grazie ad un passaggio smarcante
di Romano di fronte a Capuozzo ma non ha
la freddezza di trovare una conclusione credibile. Il portiere pescarese
ringrazia.
Si cambia campo, dando vita all’ultimo
mini tempo della gara. Rogerio subisce il quinto fallo di squadra e prima del
suono della sirena finale calcia ancora pericolosamente verso Espindola, che
risponde con una plastica parata, scuola “old time”, C’è un ultimissimo
tentativo di Grello ma anche questa volta Espindola è insuperabile.
S
va ai rigori, entra in scena come detto Lollo Pietrangelo, portiere della
nazionale U21, che para il primo tiro dal dischetto di Crema. Canal va sul
dischetto ma ha le polveri bagnate ed Espindola gli respinge la conclusione. L’Asti
va in vantaggio con De Oliveira, Pietrangelo intuisce ma la palla gli passa a
20 cm dalle mani protese. Cuzzolino non
trema e pareggia. Tocca a Bertoni ma anche lui si lascia ipnotizzare dal
giovane portiere pescarese che gli mura il tiro. Rigore decisivo, oggi come
ieri, sui piedi di Rogerio, che, con freddezza scandinava, scarica in porta un
bolide che trova finalmente impreparato Espindola. È il momento della festa, il
momento per cucire accanto allo scudetto la coccarda tricolore.
Un
torneo dove si giocano tre partite in quattro giorni non è un torneo facile, le
insidie sono nascoste ovunque e basta poco per ritrovarsi fuori, anche se vesti
i panni della squadra favorita. L’equilibrio
in questa edizione l’ha fatta da padrone, cinque gare su sette sono finite ai
rigori, e avesse vinto l’Asti, avrebbe compiuto l’impresa di portarsi a casa
una coppa senza mai aver vinto una partita. nei tempi regolamentari. Onore al
merito, l’Asti è una signora squadra, solida e senza fronzoli, lotterà fino
alla fine anche per aggiudicarsi lo scudetto. Tra i duellanti Pescara e Asti
c’è da giurare che sarà sfida infinita, potendo contare entrambi su organici di
qualità ed estesi. Per ora in stagione i biancazzurri sono in vantaggio nel
confronto diretto per due trofei a zero: Supercoppa e Coppa Italia. Manca lo
scudetto, la strada che porta al tricolore è ancora lunga . Domenica
riposeranno entrambi, per riprendere a pieno regime in campionato il 26 marzo.
C’è tempo allora per gustare a dovere la gioia bellissima per questa vittoria,
che arricchisce il palmares del Pescara e gratifica gli sforzi della famiglia
Iannascoli e dei giocatori, tutti bravi,
concentratissimi e sorretti da una volontà assoluta. Quasi pleonastico
riconoscere naturalmente i meriti di Fulvio Colini, che ha perso il conto delle
finali e dei trofei vinti in carriera. Anche questa volta, chiamato a difficili
scelte, ha avuto ragione, costruendo un piano di battaglia sostenuto dagli
uomini a più alto tasso di combattività e di concentrazione. Per analisi più
accurate sulle ragioni e i meriti di questo ennesimo trionfo ci sarà comunque tempo. Che la festa cominci
e, almeno per questa sera, duri tutta la notte. Pescara ? It’s a wonderful
team!
PESCARA-ASTI 3-2 d.t.r. (1-1 s.t.s., 1-1
p.t.s., 1-1 s.t., 0-1 p.t.)
PESCARA: Capuozzo, Caputo, Grello, Canal, Rogerio, Ercolessi, Cuzzolino, Rescia, Lara, Leggiero, Pietrangelo, Chiavaroli. All. Colini
PESCARA: Capuozzo, Caputo, Grello, Canal, Rogerio, Ercolessi, Cuzzolino, Rescia, Lara, Leggiero, Pietrangelo, Chiavaroli. All. Colini
ASTI: Espindola, Bocao,
Bertoni, Crema, De Oliveira, Follador, Duarte, Nora, De Luca, Romano,
Chimanguinho, Casalone. All. Cafù
MARCATORI: 00'10'' p.t. Bertoni (A), 10'17'' s.t. Canal
(P)
AMMONITI: Canal (P), Bocao (A), De Oliveira (A), Crema (A),
Cuzzolino (P), De Luca (A)
ESPULSO: al 10'34'' s.t. espulso
Chimanguinho (A) per proteste
SEQUENZA RIGORI: Crema (A) parato, Canal (P) parato, De
Oliveira (A) gol, Cuzzolino (P) gol, Bertoni (A) parato, Rogerio (P) gol
ARBITRI: Alessandro Malfer (Rovereto), Angelo Galante
(Ancona), Lorenzo Cursi (Jesi) CRONO: Giovanni Zannola (Ostia Lido)
AREA DELLA COMUNICAZIONE
UFFICIO STAMPA
MASSIMO RENELLA
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